martedì 11 giugno 2013

Indice commentato

Questo blog è stato realizzato con lo scopo di trattare i mondi della tecnologia e dell'industria e i loro punti di contatto.
Per fare ciò ho cominciato con l'introdurre l'argomento: in particolare ho intrapreso un brevissimo viaggio nella storia dell'industria, passando dalla protoindustria, allo sviluppo industriale sia a  livello globale che nazionale, accompagnato da un bellissimo documentario (analizzando la storia delle più importanti industrie italiane: ENI, FIAT, Luxottica, Finmeccanica, l'industria alimentare e Piaggio).
Quindi ho scelto quale sarebbe stato il romanzo ("Memoriale" di Paolo Volponi) che avrebbe accompagnato il mio percorso di studio di questi argomenti, lasciando la parola allo stesso Paolo Volponi prima e al prof. Guido Davico Bonino dell'Università di Torino poi.
Successivamente ho cercato di entrare ancor più nell'argomento "industria" attraverso una serie di elaborati: un abbecedario, una mappa concettuale, lo studio dell'etimologia e la traduzione in altre lingue. Ho poi considerato, come suggerito dal prof. Marchis, una serie di fonti d'indagine "alternativa", ma pur sempre storiche, pensando a quale dipinto, canzone e film potessero rappresentare al meglio il mondo e la società industriale (vi ricordo anche il riferimento all'interessantissimo progetto: Archivio del Cinema Industriale).
Adentrandomi poi nella filatelia, scoprendo come anche dei piccolissimi e alquanto comuni foglietti di carta-valore potessero "raccontare la storia", e analizzando nello specifico dei francobolli italiani e dei francobolli stampati dagli altri paesi del G8 (ricerca che mi ha permesso di chiarire le idee anche su questa organizzazione).
Ho poi analizzato alcuni aspetti specifici del  romanzo come la fresatrice utilizzata da Albino, accompagnato da un contributo video.
Infine sono entrato nello specifico dei contributi offertomi dal libro analizzato e dalle lezione del corso di "Storia della tecnologia", riuscendo ad individuare interessanti argomenti in comune fra le due fonti citate e il tema del blog (accompagnati da preziose citazioni al testo): l'uomo in fabbrica visto come appendice della macchina, l'alienazione dell'operaio, il tempo in fabbrica, la necessità di qualificare il personale e l'importanza di innovarsi.
Spero che il mio blog abbia quantomeno acceso in voi un pò di curiosità per questo tema così complesso ma allo stesso tempo affascinante.
Dichiaro conclusa questa ricerca storica! (almeno per ora...)

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sabato 8 giugno 2013

Piaggio

Durante l'ultima lezione di "Storia della Tecnologia" abbiamo discusso anche della Piaggio, storica azienza italiana nata nel lontano 1884 e che si è affermata a livello globale soprattutto per la costruzione di aereomobili prima e motoscooter poi. Il simbolo di questa azienda, però, è sicuramente la Vespa: uno scooter brevettato il 23 aprile del 1946 e nato dal genio dell'ingegnere aeronautico Corradino d'Ascanio. Per maggiori informazioni vi propongo quessta interessante cronostoria presente sul sito ufficiale del gruppo Piaggio.

Voglio ora proporvi questi due bellisimi video, concessi dall'Istituto Luce, che mostrano le celebrazioni per il raggiungimento da parte della Piaggio di 500.000 (nel primo) e 1.000.000  (nel secondo) Vespa.

http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=29835&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=/

http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=32415&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=/


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mercoledì 5 giugno 2013

Il tempo in fabbrica

Spesso durante il corso di Storia dellla Tecnologia si è parlato di come la concezione di tempo sia completamente variato nel passaggio alla società industriale.
Nel mondo precedente, infatti, il tempo per l'artigiano era del tutto naturale: si lavorava con la luce del sole e ci si riposava con il buio. Con l'avvento dell'industria, invece, la produzione frenetica e indiscriminata non permetteva pù di 'sottostare' alla natura, neanche per la scansione del tempo. Il tempo in fabbrica infatti è scandito solo dallo scorrere delle lancette degli orologi e dal suono della sirena che segnala i cambi di turno, che si susseguono ininterrottamente.

Lo stesso Albino ci racconta questa concezione del tempo in fabbrica: "Passavo le ore,  che gli orologi in officina segnano a migliaia partendo dall'inizio delle diverse lavorazioni. Quando io sono entrato nella fabbrica, l'orologio della nostra officina segnava l'ora 1227. Anche il tempo, come gli uomini, è diverso nella fabbrica; perde il suo giro per seguire la vita dei pezzi."

(Einaudi - prima edizione 1981, pag.41)



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Alienazione

Nella lettura del romanzo "Memoriale" l'arogmento principe è sicuramente l'aliezione dell'operai, di cui il protagonista Albino è una manifestazione limpida.
E' anche vero che molti eventi hanno turbato la vita del narratore (il cambio di nazione da bambino, la Seconda Guerra Mondiale e la prigionia in terra nemica), ma senza ombra di dubbio è il lavoro monotono e stressante nella grande industria che lo portano ad una condizione di follia pura.
Il problema dell'alienazione è stato molto dibattutto nelle epoche recenti e, nonostante i pareri siano molto discordanti, non si può negare che l'ingresso del lavoro organizzato nella società, abbia portato un notevole cambiamento di essa stessa e in particolare del uomo in quanto individuo (come si è visto in questo post).

Lo stesso Albino 'trascrive' una preziosa riflessione sull'argomento: "le fabbriche, come sono fatte oggi, annullano piano piano per tutti quelli che vi sono il sentimento di essere su questa terra. [...] Addirittura ci si può spingere a pensare, con una certa convinzione, che gli uomini possono arrivare ad essere diversi persino nelle loro storie e nei loro sentimenti ed avere conseguenze diverse da quelle di accontentarsi di vivere bene, tutti insieme e liberi. Ci si può spingere  a pensare a un uomo non più fatto a somiglianza di Dio , nella sua terra; ma più somigliante e legato alle macchine, addirittura a una razza diversa".


(Einaudi - prima edizione 1981, pag.121)


In questo blog è presente un interessante  post su "Fabbrica e alienazione" nella storia:
http://borderline01.blog.kataweb.it/2008/12/31/fabbrica-e-alienazione/

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martedì 4 giugno 2013

Innovazione e ricerca

Molto importante per un gruppo industriale, come è spesso stato detto nelle lezioni del prof.Marchis, è l'innovazione tecnologica, il rinnovamento dei mezzi di produzione e, quindi, la ricerca per portare sempre al meglio i sistemi produttivi.
Nel "Memoriale" stesso, si può notore come, la fabbrica in cui lavora Albino, se pur aiutata da un imponentre propulsione produttiva in pieno boom economico, si faccia spesso carico di cambiamenti nei metodi produttivi, differenziazione e innovazione. Come ad sempio:

 "A settembre cominciarono a cicrcolare le voci che il nostro reparto sarebbe stato trasformato. Sarebbe stata costituita  una specie di officina della ghisa, dove avrebbero lavorato insieme fresatrici, trapani multipli, trapani sensitivi, torni e pultrici."
(Einaudi - prima edizione 1981, pag.45)

 In questo link al portale della Commissione Europa si vede come ''l'Unione europea ha un potenziale di innovazione straordinario e vanta una lunga tradizione in invenzioni di punta.''


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Necessità di qualificarsi

Nel romanzo, è spesso sottolineato come la dirigenza dell'azienda di Albino è molto attenta alla preparazione del personale. Lo stesso protagonista, infatti, deve, prima di iniziare a lavorare, praticare 2 settimane di prova per comprendere al meglio la sua manzione e per avere maggior confidenza con i suoi attrezzi da lavoro. Questo tema della formazione e qualificazione degli operai è sicuramente centrale per il mondo dell'industria.
Si può citare ad esempio caso di una delle più grandi multinazionali italiane, l'ENEL, che negli ultimi anni punta molto sulla specializzazione del personale, ad esmpio, con il progetto Enel University.

Un esempio è:

"Grosset ci spiegò adagio e molto bene ogni pezzo della FP3, facendola ogni tanto funzionare e invitandoci a vedere il lavoro degli operai del suo reparto per chiarirci meglio qualche dettaglio"

(Einaudi - prima edizione 1981, pag.36)

 
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lunedì 3 giugno 2013

Uomo appendice della macchina

Un tema molto interessante affrontato spesso nelle ore di lezione del prof.Marchis e rintracciabile anche nel libro è quello della trsformazione della figura dell'uomo nel mondo del lavoro.
Prima della rivoluzione industriale infatti, le macchie erano degli strumenti utilizzati dall'artigiano per riuscire in quelle cose difficili da fare, ovvero la macchina, l'attrezzo era protesi dell'uomo.

Con l'avvento del lavoro organizzato invece è l'uomo che, paradossalmente, dopo aver studiato e costruito i macchinari di produzione di massa, si trasforma, attravero la figura dell'operaio in appendice, protesi della macchina. Il lavoro umano diventa quindi marginale, riconducibile ad un semblice supporto o completamento di quello delle macchine.

Anche nel "Memoriale" il protagonista dice: "Il lavoro stesso non [...] richiedeva l'accompagnamento del pensiero, andava avanti per conto suo tirando le nostre mani perchè nella fabbrica non era possibile fare altro. [...] Soltanto dopo l'uscita dembrava di vedere nella fabbrica finalmente degli uomini."


(Einaudi - prima edizione 1981, pag.112)


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sabato 1 giugno 2013

Altre lingue...

Vediamo ora la traduzione della parola "industria" nelle principali lingue:

albanese: industri
arabo: صناعة
bosniaco: industrija
ceco e slovacco: Industria
cinese: 行業
croato: industrija
danese: industrien
filippino: industrya
finlandese: teollisuus
francese: industrie
greco: βιομηχανία
indonesiano: industri
inglese: industry
italiano: industria 
lettone: rūpniecība
lituano: pramonė
norvegese: Industrielle
olandese: industria
polacco: industria
portoghese: industria
rumeno: Industria
russo: промышленность
sloveno: industria
spagnolo: industria
svedese: Industria
tailandese: industria
tedesco: Industria
turco: industria
ucraino: Industria
ungherese: industria

E' interessante osservare come la morfologia della parola si conservi sostanzialmete nella quasi totalità dei più diffusi idiomi odierni (è più che naturale riscontrare qualche eccezione, dovuta soprattuto ad alfabeti differenti).
Questo, a mio parere, è dovuto all'internazionalità e alla globalità del mondo industriale. La società e soprattutto la mentalità della produzione industriale, infatti, è caratterizzata da una intrinseca apertura vesro altre nazioni, per apprenderne i diversi sistemi produttivi e culture, ma anche e soprattutto per l'esportazione.


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giovedì 30 maggio 2013

Fresatrice FP3

In questo post vi avevo parlato della macchina fresatrice. Vi propongo oggi un video in cui è possibile vedere all'opera una "Fresatrice FP3" della Deckel. Ovvero la stessa macchina citata nel romanzo, la stessa macchina a cui "lavorava" Albino.




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lunedì 27 maggio 2013

Le fresatrici

Spesso nel libro viene ricordato che il lavoro di Albino, almeno nei suoi primi 2 reparti, è quello di addetto alle fresatrici: ma di preciso cosa sono?
La fresatrice è una macchina base, utilizzate per molte industrie e  che sostanzialmente è composta (nella sua versione più semplice) da un motore cui è collegato, tramite un mandrino, una fresa. Le frese a loro volta sono questi oggetti da lavoro che sfruttando la rotazione impressa dal motore e grazie alla loro composizione con particolari e specifiche faccette taglienti, riescono a lavorare un pezzo di metallo.
Vi linko questa pagina web davvero molto interessante, in cui sono descritte le principali caratteristiche e i vari tipi di frese e fresatrici.



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